venerdì 27 febbraio 2015

La tratta degli schiavi

In seguito alle grandi scoperte geografiche del XV secolo, si apre un capitolo della storia dell'umanità davvero tragico: la tratta degli schiavi africani. Purtroppo i libri di testo tradizionali dedicano pochissimo spazio a questa tematica che invece merita di essere approfondita, perché da essa partono molti altri argomenti: i diritti umani, la nascita degli spirituals e del gospel, le malattie che gli schiavi contraevano durante i viaggi transoceanici...Insomma, l'argomento merita più delle poche righe che ci sono sul nostro libro di testo! 


Abbiamo perciò costruito nelle ultime settimane un Powtoon sulla tratta degli schiavi che si trova a questo indirizzo http://www.powtoon.com/show/fcft9CTtuSH/la-tratta-degli-schiavi

La prossima settimana i ragazzi, servendosi di questa presentazione come puntello, relazioneranno su quanto abbiamo approfondito nel corso di queste ultime lezioni, dimostrando se veramente hanno imparato ad indagare le cause profonde di certi avvenimenti. Perché nella scuola felice ciò che conta non è ricordare date o nozioni a pappagallo, ma saper cogliere i punti di contatto tra gli avvenimenti, saper riconoscere la relazione di causa-effetto e imparare a ragionare!

L'olio d'oliva: cosa c'è nelle bottiglie che acquistiamo?

Con due delle mie prime abbiamo fatto un approfondimento sull'olio d'oliva, legandolo allo studio delle colline e delle pianure in Italia e in Europa. Siccome colline e pianure del Mediterraneo sono le regine della coltivazione dell'olivo, ho voluto indagare con i ragazzi le sofisticazioni che purtroppo sono così frequenti in questo campo e insegnare loro come difendersi da false etichette e produttori disonesti, Questo lavoro si lega anche con una visita che faremo tra qualche tempo ad Eataly, il tempio del gusto che si trova in zona Ostiense qui a Roma, dove i ragazzi parteciperanno ad un laboratorio sulla lettura delle etichette. 

Abbiamo quindi visto insieme, in più volte, un servizio di Report che raccontava come la maggior parte dell'olio venduto dalle grandi marche sia un olio di scarsa qualità, proveniente da zone non meglio identificate dell'UE e anche da zone extra-UE. 

Abbiamo capito che ci sono interessi lobbistici dietro al business dell'olio e che quindi per poterci difendere e acquistare un olio che sia di buona qualità, dobbiamo stare attenti soprattutto a due cose: il prezzo (che deve essere non troppo basso) e l'etichetta (che deve riportare la provenienza dell'olio).


Abbiamo concluso il nostro lavoro con una degustazione di olio. Ho portato a scuola due bottiglie d'olio, una acquistata in un negozio di specialità gastronomiche al prezzo di 13 euro a bottiglia, proveniente da coltivazioni biodinamiche della provincia di Frosinone, e una bottiglia di olio di una nota marca da supermercato, al costo di 3 euro a bottiglia. 

Abbiamo giocato a fare i "sommelier": alcuni ragazzi sono stati bendati e ho fatto annusare loro i due tipi di olio, dopo averli versati in due distinte ciotoline. La cosa interessante è che in pochi hanno saputo riconoscere l'odore inconfondibile dell'olio di maggior qualità, segno questo che le aziende olearie lavorano anche sulla sofisticazione dell'odore. 

Infine, abbiamo fatto una degustazione dell'olio buono, preparando una piccola merenda a base di pane di kamut biologico e un filo di questo preziosissimo liquido giallo!
Tutti siamo stati contenti, addirittura i ragazzi hanno intonato "BIS BIS" talmente la merenda era piaciuta! Ma ancor più soddisfacente è stato fare una lezione che avrà sicuramente delle ricadute sulla loro vita, perché è importante per i consumatori conoscere i prodotti che mangiano e sapere cosa scegliere.

giovedì 19 febbraio 2015

Un esempio di cooperative learning: parlare insieme di alimentazione e salute

Oggi ci siamo divisi in quattro gruppi e ciascun gruppo ha lavorato su una diversa indicazione riguardante il cibo.

Il primo gruppo doveva raccontare esperienze personali sul piacere di mangiare insieme.

Il secondo ha fatto un'indagine sui cibi italiani e sui cibi di altri paesi, creando dei grafici e dei sondaggi da inserire in un'eventuale presentazione in Powtoon.

Il terzo ha creato un testo argomentativo sull'invasione del cibo in tv, cercando di capire come mai negli ultimi anni la tv sia affetta da "gastromania", ossia un proliferare eccessivo di programmi di cucina.

Il quarto ha creato un altro testo argomentativo che ha indagato sul rapporto tra il cibo e l'influenza della moda e della pubblicità. Quindi ha ricercato le cause profonde di malattie terribili come l'anoressia e la bulimia.

Questo tipo di lavoro è stato molto interessante, perché ha permesso di testare quanto sia difficile (ma anche stimolante) lavorare in un gruppo e unire le forze per raggiungere un obiettivo.